mercoledì 24 giugno 2015

"Se pensi di non essere 'capace di', non lo sarai. Se pensi di potercela fare nel tuo modo personale, potrai farlo" (Julie Linden)

martedì 23 giugno 2015

L’ITALIA IN… FERTILE Fotografia psicosociale della genitorialità oggi


Il carattere sempre più autonomo e responsabile che il cittadino mostra oggi nei confronti del proprio benessere fa di salute e malattia il terreno su cui si misurano bisogni individuali e collettivi, esigenze e alterazioni biofisiche. Avere dei figli è un diritto e rappresenta il futuro della nostra società, ma pare un valore messo sempre più in dubbio nel nostro Paese. 
La Costituzione italiana tutela la procreazione cosciente e responsabile e riconosce la sterilità o l’infertilità come una condizione clinica critica. In linea con questo, la letteratura scientifica internazionale ha descritto bene il disagio psicologico che il singolo o la coppia, interessata ad avere figli, provano quando non riescono nel loro obiettivo¹: l’impatto dell’infertilità sul funzionamento psicologico o sull’equilibrio della coppia può esser molto forte ².

venerdì 5 giugno 2015

L' empatia come strumento per porre fine alla prigionia dei “Devo"!



Per definire psicologia e caratteristiche dell’empatia è utile far riferimento anzitutto alla psicologia umanistica e in particolare a Carl Rogers, uno dei primi ad occuparsi dell’empatia e del suo ruolo nelle relazioni umane. Secondo la definizione di Rogers, "l’empatia è la capacità di utilizzare gli strumenti della comunicazione verbale e non verbale per mettersi nei panni dell’altro, identificandosi parzialmente nel suo mondo soggettivo nel contesto di un’accettazione autentica e non giudicante, evitando la fusione e mantenendo i confini del proprio Sé".
Nel concetto di empatia, psicologia e caratteristiche di personalità sembrano determinanti nel sostenere quella “capacità di mettersi emotivamente” e cognitivamente nei panni dell’altro che viene considerata un elemento essenziale di relazioni affettivamente soddisfacenti.
L’empatia non è tuttavia una dote “magica”, ma una capacità complessa che presuppone anche una buona gestione delle proprie emozioni.