venerdì 29 aprile 2016

SAPERE

Sapere è a volte rischioso.
Più ci si spinge in là con la riflessione e la conoscenza delle cose, più bisogna essere forti per sopportarne le conseguenze: alcuni diventano cinici, altri rifiutano di proseguire, memori dell'ammonimento delle Scritture secondo cui "poiché la conoscenza provoca dolore, chi aumenta la conoscenza aumenta il dolore".
Anche la conoscenza di se stessi è raramente immune dalla scoperta di aspetti che avremmo preferito ignorare.
Tuttavia, gli effetti collaterali della conoscenza si minimizzano se si conoscono in anticipo. 
Ecco perché conviene sapere fin dall'inizio, come dice Goethe,




Dove c'è molta luce,
l'ombra è più nera.


Dr. Alessandra Saglimbene

Bibliografia

M. Rampin, 2012,  Dì la cosa giusta, Ponte alle Grazie, Milano.

martedì 26 aprile 2016

LE CATENE DEL PIACERE ovvero " NON RIESCO A SMETTERE"

Il meccanismo che alimenta le continue frustrazioni di chi vuole smettere qualche comportamento fondato sul piacere è semplice ma terribile: è proprio il voler smettere a determinare la persistenza del desiderio. Paradossalmente, basterebbe smettere di voler smettere, per raffreddare notevolmente l'intera faccenda. 
In altre parole, è proprio l'alone del "proibito" a rendere appetitoso quel comportamento.
Un modo efficace per introdurre questa nuova prospettiva (che non si ottiene ovviamente in pochi istanti) è quella di 

Smettere di voler smettere
(e stare a vedere che cosa succede)



Dr. Alessandra Saglimbene



Bibliografia

M. Rampin, 2008, Il grano e la zizzania, PONTE alle Grazie, Milano.

venerdì 22 aprile 2016

LA PERDITA INSANABILE ovvero "NON MI SO RASSEGNARE"

Il problema, così posto, è senza soluzione.
Infatti il concetto di "rassegnazione" pone limiti che esso stesso impedisce di superare: non ci si può rassegnare volontariamente, come non si può decidere di prendere sonno all'istante. La rassegnazione è l'effetto di processi più o meno lunghi, ma sempre in gran parte inconsci. Quindi, non è utile puntare alla rassegnazione.
Conviene, piuttosto, riflettere che 

Ci sono solo due strade:
vivere senza X e male,
oppure vivere meglio che si può nonostante la perdita di X.





Dr. Alessandra Saglimbene

martedì 19 aprile 2016

CUORI DIFFICILI ovvero "NON TROVO IL PARTNER GIUSTO PER ME"

In effetti, non si trova la persona giusta: nessuno la trova. Si trovano persone momentaneamente giuste, e da lì in poi si costruiscono relazioni giuste (che funzionano) o non giuste (che non funzionano).
La chiave, dunque, è rinunciare all'idea che il partner giusto esista "la fuori", e che il problema consista nel fatto che "non la troviamo".
Dipende da entrambi i partner fare sì che la relazione funzioni.


Non si trova il partner giusto:
lo si costruisce.











Dr. Alessandra Saglimbene





Bibliografia

M. Rampin, 2008,  Il grano e la zizzania, Ponte alle Grazie, Milano.