“Il
mondo non è diviso in pecore e capre.
Non
tutte le cose sono bianche o nere.
È
alla base della tassonomia che la natura raramente ha a che fare con
categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca
di forzare i fatti in gabbie distinte.
Il
mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto.”
(A.
C. Kinsey)
Le
parafilie o, più comunemente, perversioni, sono da sempre oggetto di
profondo interesse.
Ciò
che distingue una perversione è la sua qualità di fissità, ovvero
la sua caratteristica di assolutezza. Il soggetto che ne è vittima
non ha alternative al fine di raggiungere la soddisfazione del suo
impulso sessuale, che si manifesta alla stregua di una ossessione di
tipo compulsivo della quale non ha alcuna consapevolezza.
Solitamente
il soggetto parafiliaco non comunica all'altro le proprie intenzioni,
le proprie emozioni ed i propri sentimenti, ma li impone.
Accanto
alle perversioni classiche (o maggiori) più frequentemente
conosciute (esibizionismo, sadismo, masochismo, voyeurismo, ecc.),
l'ultima versione del Manuale
diagnostico e statistico dei disturbi mentali
stilata dall'America Psychiatric Association nel 2014 (DSM-5),
identifica le cosiddette perversioni "minori" incluse nella
categoria disturbo
parafilico con altra specificazione::
la scatologia telefonica (telefonate oscene), la coprofilia (feci),
l'urofilia (urine), la clismafilia (clisteri), la necrofilia
(cadaveri), ne sono solo alcuni esempi.
Tali
parafilie vengono considerate "minori" in quanto molto più
rare o idiosincratiche, per giustificare l'uso di una classe
specifica.
Come
per le altre parafilie, anche queste possono essere ricondotte a due
forme principali: le perversioni
dell'atto, e le
perversioni
dell'oggetto.
Nelle
prime, la perversione si esplica nella forma
del comportamento: sono considerate tali tutte le parafilie che
sostituiscono, in modo esclusivo
e ripetitivo,
il coito con una pratica di altro tipo.
Le
seconde, si riferiscono alla scelta del partner sessuale (meta),
riguardano cioè le pratiche sessuali in cui si verifica una
sostituzione dell'oggetto finale (nella nostra cultura occidentale
una persona adulta consenziente) con cadaveri (necrofilia), animali
(zoofilia), bambini, persone con handicap.
E'
necessario ora precisare una caratteristica che riguarda tutti i
comportamenti e i pensieri sessuali ritenuti perversi.
Quando
la perversione è un pensiero o una pratica sessuale che favorisce il
variare delle abitudini sessuali dell’individuo, la si considera
una perversione “soft” o gioco erotico.
Quando
la perversione è un pensiero o una pratica sessuale che limita il
variare delle abitudini sessuali dell’individuo, la si considera
una perversione “hard”.
Cosa
cambia tra le due?
La
perversione “soft” è un comportamento o un pensiero che si
sperimenta volontariamente per variare le proprie abitudini sessuali
e per vivere più liberamente la propria intimità. Si può praticare
una perversione “soft” quando lo si desidera e la sua assenza non
compromette il benessere sessuale dell’individuo.
La
perversione “hard” invece, è un comportamento o un pensiero che
l’individuo sente di dover sperimentare obbligatoriamente per
raggiungere il piacere sessuale. Con il passare del tempo la
perversione “hard” tende a monopolizzare la sua vita sessuale,
riducendo il variare delle abitudini sessuali e portandolo a vivere
la propria sessualità esclusivamente intorno alla perversione
“hard”.
La
differenza tra i due livelli di perversione non sta quindi nell’atto
o nel pensiero, ma nell’uso che ne fa l’individuo che lo compie o
lo pensa.
In
conclusione è utile ricordare che le parafilie non si manifestano
mai in forma pura; spesso nel mettere in atto una perversione si
ricorre a caratteristiche tipiche di altre.
Esistono,
inoltre, una serie di comportamenti sessuali per i quali il limite
tra la normalità e la perversione è difficilmente individuabile.
Queste attività, considerate "sesso estremo", includono
pratiche come il fist-fuking
(introduzione del pugno nell'ano o nella vagina), il bondage
(immobilizzazione di tutto o di una parte del corpo di una persona
facendo uso di foulard, corde, lacci di cuoio, bende di tessuto o di
gomma, ecc.), la gang-bang
(incontro sessuale di un uomo o di una donna con un numero X di
partner simultaneamente), lo stuffing
(giochi erotici con oggetti, frutta, verdura o altro), lo spanking
(sculacciare violentemente i glutei del partner), ecc.
Tali
comportamenti, se da una parte possono rientrare nella varietà delle
attività sessuali ordinarie, dall'altra possono fissarsi come uniche
modalità per il raggiungimento del piacere sessuale. Diventa
evidente, quindi, che l'unico parametro clinicamente attendibile per
diagnosticare una perversione sia l'uso esclusivo
di una determinata pratica per il raggiungimento del piacere
sessuale.
Dr.
Alessandra Saglimbene
Bibliografia
Pasini
W., I
nuovi comportamenti amorosi. Coppia e trasgressione,
2003, Mondadori, Milano.
Simonelli
C., Petruccelli F.,Vizzari V., 2002, Le
perversioni sessuali. Aspetti clinici e giuridici del comportamento
sessuale deviante,
Franco Angeli, Milano.
Nessun commento:
Posta un commento