A volte si nasconde dietro una
sensazione di tremore e di debolezza alle gambe, un’abbondante sudorazione, un
respiro affannoso e un senso di palpitazione al cuore; non di rado diventa
eccessiva preoccupazione per il futuro, timore di non risolvere i problemi del
momento e tendenza a torturarsi con i propri pensieri. Questi sono solo alcuni
modi con cui si presenta l’ansia, compagna di vita di tutti noi. L’ansia, dunque, può essere definita
come una sensazione sgradevole di apprensione e di aumento della tensione che
si provano nel prevedere un certo problema; si differenzia dalla paura che
invece è una reazione ad un pericolo immediato. Mentre la paura riguarda
tendenzialmente una minaccia presente, l’ansia è relativa ad una minaccia
futura, a qualcosa che potrebbe verificarsi.
Borgna, nel differenziare l’ansia dalla
paura, definisce l’ansia come “un’esperienza
improvvisa o continuata, di spaesamento e di inquietudine (di sventura
imminente) che ha in sé qualcosa di in-determinato e di liberamente fluttuante”;
definisce invece la paura come “uno stato d’animo, di un’espressione
emozionale, che si indirizza su una situazione reale e concreta dotata, certo,
della connotazione pericolo e di rischio ma non oscura e non ignota”. Molte persone fanno l’errore, più comune, di considerare l’ansia una nemica, invece l’ansia è un’emozione naturale, anche sana, perché ci tiene vigili, ci invita ad alzare la guardia davanti a un evento che è, o potrebbe essere, problematico; è un meccanismo adattivo che si mette inconsapevolmente in atto per fronteggiare una situazione, anche per essere più attivi di quanto solitamente non si sarebbe, diventando così una vera e propria risorsa.
Tuttavia, l’ansia può diventare un problema quando comincia ad essere troppo intensa e fastidiosa, quando si ripresenta continuamente e per periodi di tempo sempre più lunghi, quando addirittura ostacola le nostre normali attività quotidiane e i rapporti con le altre persone. Quando è così, l’ansia smette di essere uno stimolo, una risorsa e diventa chiaramente un disturbo, definito da una risposta ansiosa esagerata rispetto alla reale pericolosità (soggettiva) dell’oggetto che la scatena.
L’ansia può assumere tante forme, presentarsi in momenti diversi della vita e durare pochi minuti o prolungarsi fino a diventare una compagna sgradita, ma quasi sempre presente. È un campanello d’allarme che il nostro corpo ci manda per indicarci che c’è qualcosa che non va nel modo in cui stiamo affrontando la vita, un senso di inadeguatezza e di insicurezza di fondo e solo ascoltandola possiamo cominciare a fare le giuste riflessioni sulla nostra realtà, considerando sempre che la vita è un susseguirsi di momenti positivi e momenti difficili e non possiamo controllare ogni cosa.
Il passo successivo sarà quello di chiedere aiuto ad un esperto, in grado di fare una corretta diagnosi per poter affrontare il “nostro” disturbo in modo efficace.
Bibliografia
Borgna E., Le figure dell’ansia, Feltrinelli editore, Milano 2005.Marshall J. R., La paura degli altri, TEA, Milano 1994.
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