“Ancora
un suicidio per colpa della crisi, si impicca imprenditore disperato”
sembra essere notizia ricorrente di
quest’ultimi mesi, durante i quali l’attenzione alla condizione finanziaria
occidentale è salita diventando stato d’allerta.
È realtà innegabile che ci troviamo in un
periodo storico-economico difficile, c’è da considerare tuttavia che la
preoccupazione che questa realtà genera nella cultura occidentale è sicuramente
diversa rispetto a quelle culture in cui il benessere materiale non c’è stato,
non c’è tutt’ora e per molto altro tempo probabilmente non ci sarà.
La
psicologia ci dà ragione del fatto di come non sia l’evento in sé a scatenare
il disagio psicologico ma la percezione di esso, a ragione di ciò il processo
di cambiamento non parte certo stravolgendo la realtà oggettiva, ma modificando
gli schemi di lettura della stessa da parte dell’individuo. Così facendo quello
che sembrava un tunnel senza uscita di malessere e impotenza si trasforma in
una mappa di strade possibili.